Gli integratori alimentari sono tra i prodotti di interesse sanitario più utilizzati. Recenti studi riportano che circa il 50% degli italiani e il 30% degli europei faccia uso di integratori alimentari.

Un integratore alimentare è una fonte concentrata di nutrienti che deve essere utilizzata per integrare la dieta in caso di specifiche carenze e contribuire al benessere generale dell’organismo, ma che non deve essere considerata adatta alla cura di condizioni patologiche, da trattarsi con farmaci. Tuttavia oggi, con l’interesse alla nutriceutica che studia gli effetti nutritivi e farmacologici degli alimenti, l’integratore e il suo profilo di attività fisiologica hanno assunto anche in terapia un ruolo rilevante. Sono infatti molti i medici specialistici che, accanto ai medicinali, prescrivono integratori alimentari.

Gli integratori sono particolarmente graditi ai pazienti perché, pur avendo aspetto, formulazione

(compresse o capsule, in genere) e anche costo simile a un medicinale, vengono percepiti come prodotti benefici, naturali e dotati di scarsa tossicità. Inoltre, sono facilmente reperibili in farmacia in libera vendita, al supermercato e online da siti di vendita dove esiste un’incredibile offerta di tali prodotti anche a basso costo. Le confezioni sono spesso accattivanti e le “indicazioni” non sempre veritiere garantiscono, più o meno esplicitamente, sollievo da ogni disturbo o problema. L’uso di integratori per il controllo del peso e per il potenziamento sessuale è molto diffuso anche tra i giovani. Inoltre, una fetta rilevante del mercato è rappresentata da prodotti energizzanti, utilizzati allo scopo di aumentare il rendimento sportivo, e da sostanze nootropiche, impiegate per

migliorare le prestazioni nello studio o nel lavoro intellettuale.

Il Ministero della Salute ha recentemente pubblicato sul suo sito un decalogo dedicato al corretto

uso degli integratori alimentari proprio a causa della loro grande diffusione. L’opuscolo invita a diffidare di quei prodotti che vantano effetti miracolosi e immediati (1. Ministero della Salute. Direzione Generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione. Decalogo per un corretto uso degli integratori alimentari (www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_2_5_1.jsp?lingua=italiano&id=191 ).

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In questo scenario si inserisce il fenomeno della contraffazione degli integratori alimentari, cioè di prodotti presentati come naturali, ma addizionati di sostanze non ammesse e/o principi attivi farmaceutici. Negli ultimi anni la problematica della contraffazione si è estesa dai medicinali anche ad altri prodotti di interesse sanitario quali gli integratori alimentari. Il fenomeno è in continua crescita e rappresenta, pertanto, un problema emergente di salute pubblica.

La severa regolamentazione europea relativa ai medicinali e l’inasprimento delle sanzioni per il reato di falsificazione dei medicinali, nonché il florido mercato degli integratori, hanno indotto la criminalità organizzata a orientarsi verso la più vantaggiosa commercializzazione di integratori alimentari illegali/contraffatti. L’aggiunta fraudolenta di principi attivi farmaceutici o loro analoghi garantisce, infatti, gli effetti ricercati dai consumatori e ne incentiva il loro acquisto anche sul web, garantendo alti guadagni e bassi rischi.

Il Progetto ASKLEPIOS

Allo scopo di comprendere la dimensione del fenomeno a livello europeo e definire strategie comuni per contrastarlo è nato il Progetto europeo denominato ASKLEPIOS (Action on food Supplements, faKe genuine (not) food exhibition, e-LEarning platform, action on Pesticide, operation In Our Sites) (2015-2017), coordinato dall’European Police Office (EUROPOL) e che ha coinvolto diverse istituzioni europee nella lotta alla contraffazione alimentare. Lo studio è stato focalizzato sulla categoria degli integratori alimentari dimagranti o brucia grassi perché considerati a più alto rischio di contraffazione e più pericolosi per la salute (2).

L’analisi visuale, se effettuata attentamente, permette già di evidenziare tutti gli elementi che

potrebbero caratterizzare un prodotto illegale o contraffatto:

• gli errori tipografici sulla confezione;

• la promessa di effetti immediati in tempi brevi;

• l’incoerenza fra quanto riportato in etichetta e in altre parti del confezionamento;

• l’incongruenza tra data di scadenza e il numero di lotto riportati sul confezionamento interno e esterno.

Le informazioni al consumatore obbligatorie per legge non erano riportate in etichetta in circa il 20% dei campioni. Nel 16% erano presenti in etichetta indicazioni non permesse e mendaci: ad esempio, veniva vantata una perdita in peso eccezionale in tempi brevi. Nel 50% dei campioni non era riportato il nome botanico/scientifico e/o la parte usata della pianta o in generale non era chiara l’origine dei componenti. Nel 4% dei casi il contenuto di caffeina dichiarato eccedeva  i 400 mg, quantità giornaliera che non comporta problemi per la salute.

I campioni più interessanti e/o a maggior rischio di contraffazione (n. 75), sono stati sottoposti ad analisi per la ricerca di sostanze illegali o non dichiarate. I risultati analitici hanno evidenziato una serie di problematiche ricorrenti negli integratori alimentari venduti nel mercato legale europeo per la riduzione del peso.

Il 15% dei campioni pervenuti contenevano sostanze non ammesse negli integratori alimentari. La

maggior parte di questi contenevano sostanze non ammesse negli integratori alimentari per la loro attività farmacologica o perché considerate novel food, sostanze che non hanno una storia di consumo come alimenti nell’UE

La yohimbina, sostanza vietata negli alimenti (5), è stata rinvenuta in circa il 7% dei campioni: in due campioni è stata trovata yohimbina anche se non dichiarata in etichetta. Un campione, che riportava nel confezionamento esterno le seguenti informazioni mendaci “100% herbal”, “No chemicals”, “No side effect”, conteneva  sostanze ad attività  anoressizzante e lassativa, rispettivamente, vietate in quanto pericolose per la salute (o  non autorizzato e di cui non sono noti i possibili effetti tossici nell’uomo. In alcuni campioni sono state trovate sostanze che pur essendo ammesse come componenti degli integratori alimentari, come caffeina e sinefrina, non erano dichiarate in etichetta e ciò può  rappresentare un rischio per la salute del consumatore. In un caso, era addirittura dichiarata espressamente l’assenza della sostanza trovata (caffeine free)

Conclusioni

Lo studio, benché effettuato su un limitato numero di integratori alimentari per la riduzione del peso

venduti nel mercato legale, rappresenta una prima importante attività di sorveglianza del mercato europeo, che ha permesso di evidenziare le principali problematiche associate alla contraffazione e alla non conformità alla normativa vigente. Circa il 15% dei campioni conteneva sostanze vietate o illegali negli integratori alimentari. I dati complessivi hanno anche evidenziato come la maggior  parte dei campioni illegali (82%) avesse anche il maggior numero di non conformità in etichetta.

I negozi dove è stato trovato un considerevole numero di prodotti non conformi alla normativa sono stati i body building shop. Tuttavia, il campione più pericoloso per la salute, contenente principi attivi farmaceutici, è stato acquistato in un negozio orientale.

Dallo studio e dai risultati ottenuti è emerso che un’attenta analisi del confezionamento e   dell’etichettatura è molto importante in quanto può suggerire, già prima dell’analisi chimica, se il campione è illegale e/o potenzialmente contraffatto.

Considerando che tutti i campioni esaminati provenivano dal mercato legale, la percentuale dei prodotti non conformi non è così esigua, come era presumibile aspettarsi. Questo è in parte dovuto alle rilevanti differenze esistenti fra le normative nazionali in materia di integratori alimentari nell’ambito dei diversi Paesi dell’UE, che necessiterebbero di essere armonizzate per rendere più sicuro il mercato europeo. Infatti, la normativa europea su questa materia

è ancora piuttosto carente e scarsamente armonizzata tra i diversi Paesi.

Per il consumatore può essere di aiuto un’attenta lettura dell’etichettatura, in particolare diffidare degli integratori che reclamizzano attività terapeutiche, effetti immediati e/o che riportano errori in etichetta.